Diario

L'OMINO DI MASSIMO MODISTI
10 gennaio 2019

L'OMINO DI MASSIMO MODISTI

Massimo Modistiha incontrato il disegno e la pittura nel 1990 presso il Centro Attività Espressive La Tinaia, lo storico atelier artistico dell'ex ospedale psichiatrico fiorentino V. Chiarugi, zona San Salvi. A una prima fase di rappresentazioni prevalentemente di forme geometriche varie (dalla linea che si attorciglia a spirale, il triangolo o altro poligono) segue quella caratterizzata dalla proposizione di un unico tema: la figura umana. 'Omini' potremmo chiamarli i soggetti stilizzati da Massimo Modisti, omini sia per il rimando al tratto infantile che li contiene, sia per la tenerezza che suscitano e che l'uso toscano del diminutivo esprime. Omini animati grazie ai sorprendenti e sempre diversi accostamenti cromatici, quasi a riprodurre in queste fantasiose policromie, le variegate individualità del mondo, ovvero la molteplicità. [r. f.]


 


Massimo Modistinasce a Firenze il 16 giugno 1953. Fin da piccolissimo conosce i luoghi di ricovero istituzionale e in prima persona, essendo coinvolto, vive le profonde trasformazioni che hanno portato alla definitiva chiusura dei manicomi con il varo della legge 180 del 1978. Dal 1990 frequenta il Centro Attività Espressive La Tinaia dove continua a esprimere, se pur con minor assiduità di prima, la sua espressività creativa soprattutto nel disegno (pastello, acrilici, pennarelli).


Molteplici i riconoscimenti del mondo dell'arte alla sua opera.